I Racconti del Randagio. Racconti e poesie pulp, giovani, discoteca, ecstasi, tematica generale disagio giovanile, vita dei giovani, amicizia e amori adolescenziali.

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Racconti al guinzaglio

Racconti al guinzaglio

Il parco giochi

c'era una volta nel laghetto del parchetto, una combriccola di simpatici animaletti. c'era Teodoro il castoro, Arturo il paguro, Ivano il fagiano, Paolone il piccione, Federico il lombrico e Oreste la peste… Oreste la peste, era un cagnolino randagio bianco e nero… che mangiava le pastiglie delle meraviglie per sentirsi più forte e poter vincere così la prestigiosa gara di nuoto del laghetto. ma le pastiglie delle meraviglie avevano un grosso difetto, finito l'effetto ti rendevano triste e debole. per questo motivo Oreste mangiava le pastiglie delle meraviglie in continuazione… Teodoro il castoro gli rimproverava sempre questa cosa e gli diceva sempre: "smettila di mangiare le pastiglie e smettila di sognare di vincere la gara di nuoto… tanto lo sai che vince sempre Moana la rana" "quest'anno vincerò io!" disse per la prima volta Oreste la peste.
tra due settimane ci sarebbero state le gare. oltre che con Moana la rana, Oreste, se la sarebbe dovuta vedere con Germano il caimano, Sibilla l'anguilla, Silvano il varano e Ivana l'iguana. Oreste diceva a tutti: "quest'anno vinco io! quest'anno vinco io!" …e tutti lo incitavano "dai Oreste quest'anno vinci tu! sei il più forte!" "vai Oreste vai, mangia le pastiglie che li batti tutti!"
questi tutti erano "la banda dello stagno vicino la fogna". erano Jack il sorcio, Jonson la cavalletta e Jamson la cimice. ma nella banda dello stagno vicino la fogna c'era la più bella creatura di tutto il parchetto: Carlotta la gatta… una micina mora che andava sempre in giro per il parchetto con una bicicletta rossa. Carlotta però era amica di Salvatore l'alligatore, il campione dei campioni in tutti gli sport... Salvatore l'alligatore era il campione di tutti gli sport, era imbattibile nel nuoto tanto che non gareggiava neanche alla gara. era il migliore nel tiro alla fune tanto che tutti gli animaletti del parchetto assieme non riuscivano a batterlo in questo sport… per non parlare del braccio di ferro, neanche Sandrone il leone voleva sfidarlo. Il parchetto era in fibrillazione, mancavano due giorni alle prestigiose gare sportive e Oreste la peste aveva aumentato il consumo delle pastiglie delle meraviglie, ne mangiava dieci al giorno. Oreste adesso era scattatante , veloce, rapido… non voleva vincere solo la gara di nuoto ma tutte le competizioni per superare in celebrità il fortissimo Salvatore l'alligatore… "ciao Oreste" love love love… era Carlotta, per la prima volta da quando l'aveva vista si era accorta di lui. il primo saluto…il primo ciao della più bella creatura del parchetto… Oreste non ci poteva credere e andò subito da Federico il lombrico a dirglielo. Federico non disse niente e se ne andò con una faccia preoccupata, Oreste ci rimase male, allora, andò da Teodoro il castoro e gli raccontò quello che era successo e come l'aveva presa Federico, Teodoro con una faccia preoccupata gli disse solo "devi smettere di mangiare quelle pastiglie… non vedi cosa succede!!"
"cosa sta succedendo, Teodoro? la più bella delle belle mi ha salutato"
"e allora ? quella è la preferita di Salvatore l'alligatore… mettiti a lavorare!! sei un cagnolino ,no? incomincia col fare la guardia alla mia diga… questo è il tuo compito"
"ma cosa dici Teodoro, io posso vincere tutte le gare posso diventare il più grande potrei anche cambiare nome, diventare, chessò, Orest the best, sei solo invidioso non sei un mio amico…" Oreste corse via, e Teodoro andò a una cabina telefonica e chiamò l'animale più potente di tutto il parco, conosciuto per la sua forza fin sopra la collina… chiamò Magno il ragno.
la telefonata: Teodoro "pronto… Oreste non vuole crescere, è un sognatore, cosa pensi di fare?"
"non ti preoccupare…lascialo fare"


Oreste corse all'albero che non c'è, questo era un posto dove ,un tempo, c'era un albero di mele che gli animaletti mangiavano in continuazione e dopo riposavano tutti assieme sotto la sua ombra. adesso quell'albero non c'era più e al suo posto c'era un palo della luce… là, solitamente, si poteva incontrare Principessa la leonessa, sempre impegnata a gestire e indirizzare tutti gli animaletti del parchetto, Principessa distribuiva buoni consigli e dolci parole a tutti, tranne che a Oreste. infatti, quando Oreste andava da lei, oltre che a sentirsi sempre fuori posto e di troppo, si sentiva rispondere sempre la stessa cosa: "arrangiarsi…..." ma adesso Oreste stava pensando alle gare , mancavano due giorni e voleva dimostrare a Teodoro che ce la poteva fare… era quasi sera e mentre tutti gli animaletti tornavano nelle tane dopo una dura giornata di lavoro, Oreste andava in giro per il boschetto a raccogliere le pastiglie delle meraviglie. quella sera però mentre raccoglieva le pastiglie incontrò Gioconda l'anaconda, Oreste la peste non era preoccupato Gioconda era sua amica, ma era strano che a quell'ora fosse là .
"che ci fai qui?" chiese Oreste.
"ti stavo aspettando" rispose Gioconda.
"e cosa vuoi?" borbottò Oreste.
"voglio che tu mi conceda un'ora d'amore"
"sai che io all'amore non credo più e non voglio che nessuno mi parli d'amore e di passione" " lo so… sei anche tu un lasciato solo. ma lei era la dea e le dee ti accarezzano solo per un attimo"
"non ti preoccupare quest'anno vinco tutte le gare e le avrò tutte, saranno tutte mie e nessuno mi chiamerà più Oreste la peste. sarò per tutti il grande Orest the best!!"
"dammi un ora d'amore e diventerò la tua passione proibita"
"non chiedermi amore, l'amore non esiste…"
"piccolo Oreste, tu non sai… nessuno ti chiama più Oreste la peste, adesso sei per tutti Oreste dal cuore triste…"
" Oreste dal cuore triste? io non sono triste… e smettila!!"
" Oreste non capisci, se non ti metti a lavorare ti tireranno giù come hanno fatto con il tuo amico Paolone il piccione… ti ricordi chi era Paolone il piccione, scriveva le più belle lettere d'amore al mondo non solo qui nel parchetto. lui scriveva scriveva e tutte erano innamorate di lui, era amato Paolone ma quanto è durato? sei mesi un anno? e poi? poi l'hanno lasciato solo e lo sai perché l'hanno lasciato solo? perché il pane non si fa a parole… perché i campi non si coltivano a parole…. perché non si pesca nel grande blu a parole…"
"io vincerò tutte le gare del parchetto, e sarò il più grande…"
Gioconda l'anaconda gli sorrise "credi all'amore?"
"l'amore è come gli esseri umani: bravi a parole, ma alla prima difficoltà scappano tutti…"
"Oreste… se vuoi vincere domani, cerca qualcuno che creda in te… e lascia stare le pastiglie…perché le pastiglie rendono mansueto il forte e aggressivo il debole, e tu non sai ancora se sei un cane da salotto o un cane da caccia…"
"io…so chi sono… sono un randagio" ringhiò, "grrr"
"ah ah… tu un randagio? ma se sei più coccolato di un micetto miagolante!!!"
"tu vorresti amore da me… e mi dici questo?! sei cattiva"
"io sono quello che sono, tu vuoi essere quello che non sei… domani vinci, vinci tutto, ma vincerai grazie le pastiglie, ti daranno una coppa e una bottiglia di spumante, però Oreste tutti brinderanno al successo, tu, ti prego, cerca quei pochi che brinderanno a te… e adesso vai via e non smettere di correre…
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